I nati nel 2025 inaugurano un nuovo cluster generazionale. Saranno iperconnessi, ma dovranno cavarsela tra emergenze climatiche e demografiche.
I nati nel 2025 inaugurano un nuovo cluster generazionale. Saranno iperconnessi, ma dovranno cavarsela tra emergenze climatiche e demografiche.Ci eravamo da poco abituati a comprendere gli scaglioni anagrafici di Millennial e Generazione Zeta quando, trascorso un altro anno, entrati nel 2025 ci troviamo a fare i conti con un nuovo gruppo sociale. La Generazione Beta comprenderà i nuovi nati tra il 2025 e il 2039. Rispetto a chi, come i Millennial, ha dovuto affrontare la decostruzione sociale e l'estremizzazione dell'individualismo coadiuvata dai social network, i Beta dovranno fare i conti con problemi ben più seri come la crisi climatica e quella demografica.
La generazione Beta
In tempi recenti si è iniziato a caratterizzare le generazioni, identificando elementi sociali, culturali ed economici capaci di spiegare determinati fenomeni coincidenti con specifiche classi demografiche. Prima di scoprire di più la generazione Beta, andiamo a riassumere le generazioni passate.
La generazione dei Baby Boomers (1946-1964) è seguita dalla Generazione X (1965-1979). I Millennials (1980-1994), noti anche come i primi “nativi digitali”, hanno preceduto la Generazione Z (1995-2009), segnata dall'esperienza della pandemia di Covid-19 e dalla diffusione capillare del digitale.
Successivamente, il ricercatore australiano Mark McCrindle ha identificato la Generazione Alfa (2010-2024), definita anche come "iPad generation" o "generazione degli screenagers". Aveva scelto la prima lettera dell’alfabeto greco come simbolo di rottura con il Novecento. Con l'inizio del nuovo anno, emerge la Generazione Beta.
Il 2025 è l’anno in cui accogliamo i figli di chi tra i Millennials (1981-1996) ha deciso di riprodursi tardi o dei più adulti della Generazione Z (1997-2009). In una sola parola? Generazione Beta. Segni particolari: saranno iper in tutto. Ipertecnologici e iperconnessi, vivranno a proprio agio con l'intelligenza artificiale e l'automazione, tanto da poter diventare la prima generazione a ritenere superflua la distinzione tra umano e non umano.
Rispetto agli Alpha, potrebbero risentire meno il richiamo dei social, ma saranno consapevoli del necessario passaggio digitale per gestire tutte le relazioni personali. Per questo sarà inderogabile un’educazione che insegni ai Gen Beta a pensare e a coltivare una dimensione spirituale utile a restare umani. Inoltre, potrebbero soffrire di ecoansia non più alimentata solo da prospettive, bensì da effetti certi e ancora più devastanti, provocati dalle crisi climatica.
Beta, una generazione alle prese con la vecchiaia
La Generazione Beta dovrà affrontare anche un’altra crisi: quella demografica. Infatti, il calo del tasso di fertilità, già oggi significativo, influenzerà la composizione e la dinamica della popolazione globale. Così la Generazione Beta tra dieci anni rappresenterà il 16% della popolazione mondiale. Oggi la Gen Alpha - i nati tra il 2010 e il 2024 - è al 23%.
I Beta diventeranno adulti nel 2050 e a quel punto si ritroveranno circondati da persone anziane. Sulle loro spalle graverà il compito di ripensare il sistema sociale e rinnovarlo in modo sostenibile. Ma la loro vecchiaia sarà più lunga e salubre. Molti di loro vivranno fino a vedere l’alba del XXII secolo, che toccherà a loro modellare per assicurare la sopravvivenza della specie umana.
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