Società
Società

Il sesto senso esiste e a volte ci salva la vita

Vi è mai successo di sentire che c’è qualcosa che non quadra senza sapere bene il perché? Si chiama sesto senso e no, non è roba da indovini.

Vi è mai successo di sentire che c’è qualcosa che non quadra senza sapere bene il perché? Si chiama sesto senso e no, non è roba da indovini.

Vi è mai capitato di dire “Sento che è così” senza riuscire a dare una spiegazione razionale agli altri? Di avere già intuito qualcosa prima ancora che succeda, senza capire esattamente come e perché?

State tranquille care fanciulle, non siete la reincarnazione di una sacerdotessa del passato e non avete sviluppato nessuna dote divinatoria. Quello che vi succede ogni volta si chiama sesto senso e a darci una spiegazione sul suo funzionamento ci ha pensato, ancora una volta, la scienza.

Cos’è, veramente, il sesto senso

Siamo abituate a capire le cose dai dati: siamo esseri razionali, con un cuore pulsante sì, ma con un cervello che misura, calcola, collega, senza che ce ne rendiamo neanche conto, a volte. E che, in genere, ha la meglio.

Poi ci sono le credenze popolari, le superstizioni, i tarocchi. Quelli in cui molti credono e che molti, invece, sbeffeggiano. Dove si colloca, in tutto questo, quello che chiamiamo sesto senso? I ricercatori della Northwestern University di Chicago hanno effettuato, per ben 32 anni, alcuni studi sull’argomento.

Il risultato è stata la conferma che il sesto senso esiste e che, in alcuni individui, è più sviluppato che in altri. Nella pratica, è come se il nostro corpo fosse un radar che dipende dall'inconscio, in cui sono accumulate informazioni e conoscenze molto più profonde di quelle che percepiamo con la mente cosciente.

Come funziona il sesto sesto

Il sesto senso, quindi, permette di reagire agli stimoli prima ancora di averne coscienza effettiva. Intuire le cose prima che accadano non è magia e neanche roba da reparto psichiatrico. Si tratta di riuscire a mettere insieme, in modo molto inconsapevole, i segnali percettivi e l’esperienza, quindi tutto quello che abbiamo immagazzinato nella nostra memoria nel corso del tempo.

Quando ci capita di dire “lo sento”, dunque, è perché stiamo associando in modo inconscio qualcosa che abbiamo già vissuto a quello che ci capita di vivere ancora. Perché odori, suoni, parole e gesti sono rimasti impressi dentro di noi, anche se crediamo di averli dimenticati del tutto.

L’intuito dipende dai geni

La scienza è riuscita a scoprire anche che l’intuito è legato al gene PIEZO2, il quale permette di percepire il proprio corpo e il movimento dei propri muscoli nello spazio. Questo è il motivo per il quale in alcuni individui l’intuito è molto più sviluppato rispetto ad altri.

Il sesto senso ha origini ancestrali, in quanto non è altro che l’evoluzione del nostro istinto di sopravvivenza: permette di arrivare a conclusioni rapide prima ancora che gli altri 5 sensi possano dare al cervello tutte le informazioni di cui ha bisogno per capire.

Una ricerca del 2015 della Scuola Normale Superiore di Pisa ha messo in evidenza che nel nostro cervello è presente una sorta di senso del pericolo, il quale si attiva in automatico in meno di 200 millisecondi in presenza di una situazione critica.

Sesto senso e relazioni

Che abbiate o meno un sesto senso davvero sviluppato, ecco un piccolissimo consiglio, dettato dall'esperienza: è vero che 9 volte su 10 avrete ragione, ma il beneficio del dubbio a chi amate concedetelo.

E non per sbattergli in faccia che anche la decima volta avevate ragione: fatelo solo se sperate che la verità possa liberarvi entrambi e possa permettervi di diventare due persone migliori. Se dopo averlo fatto il vostro sesto senso continuerà a “squillare”, be’... sapete benissimo come comportarvi.

Il sesto senso al cinema

 

Per coloro a cui alla parola "sesto senso" è immediatamente venuto in mente il celebre film "The Sixth Sense" con Bruce Willis, sappiate che stiamo parlando di due cose diverse. Nel film si parla del sesto senso facendo riferimento in particolare alla capacità di "vedere la gente morta" (celebre frase di Cole Sear, alias Haley Joel, il bimbo protagonista del film), un potere "extrasensoriale", certo, ma non riferito alle capacità intuitive dell'essere umano.