Robot vs mattarello, ovvero: ciaccine della nonna contro i preparati del Bimby. Chi vince? La gara-non gara raccontata dalla penna sagace di Lucia Del Pasqua.
In cucina non ho un robot che mi dia una mano, non perché non vorrei, ma perché non ho abbastanza spazio. Nel rettangolino adibito agli “aggeggi” ho la macchina che monta il latte, non potrei vivere senza, un recipiente per i cereali e l’estrattore che comprai perché l’anno scorso se non ne avevi uno a casa eri grassa, sfigata e poco sana in generale, che uso una volta ogni tre mesi quando a lavarlo non sono io, ma che non butto perché mi sentieri in colpa (oppure grassa).
Non ho manco più la macchinetta del caffè, ma un trabiccolo della Moulinex con il quale ci frullo la verdura per fare le vellutate, e che smonto e metto nel cassetto, quindi diventa invisibile.
Per il resto ho molti cucchiai, coltelli di ogni genere, un mestolo che non ho mai utilizzato e quattro taglieri tutti troppo piccoli (me li hanno regalati).
Un Bimby non saprei proprio dove metterlo, ma se lo sapessi e me lo regalassero lo userei tanto volentieri.
“Così non cucineresti più tu, però!”, potrebbe essere l’accusa.
A parte che gli ingredienti dentro il robot ce li metterei io, poi a volte mi servirebbe tantissimo una mano per accelerare il processo culinario.
Quindi chi se ne frega chi prepara, in certi casi l’importante è mangiare.
Insomma, se si tratta di cucina non sono affatto romantica, ma molto più pratica: se non ho tempo chiederei senza vergogna l’aiuto dal pubblico, ecco.
Pensare che con la nonna la domenica tiravo la sfoglia con spianatoia e mattarello, il sabato facevamo il sugo, mentre tutti gli altri giorni a merenda preparavamo la “ciaccina” al forno o fritta con un impasto fatto di acqua, farina e sale o zucchero.
Era bello, bellissimo, ed io ero una bambina, mentre mia nonna pensionata, quindi entrambe senza particolari impegni mondani.
Infatti l’ho sempre detto io: se un giorno dovessi campare di rendita starei tutto il giorno a casa a sfornare biscotti per la comunità, ma dato che ancora ciò non succede – chissà perché – sforno biscotti una volta al mese, imbastisco quotidianamente pietanze con un tempo di preparazione dai quindici minuti alle due ore massimo, e guardo con invidia le fortunate che hanno un robot in cucina.
Autore: Valentina Mele e Lucia Del Pasqua
Regia: Valentina Mele
Montaggio: Valentina Mele
Grafica: Fabio Danisi
Produzione: TwoShot
Executive producer: Adriana Penati