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Storia breve di Pellegrino Artusi, l'inventore della cucina italiana

La vita e l'eredità di Pellegrino Artusi, il pioniere della cucina italiana: libri, ricette e storia del celebre gastronomo.

La vita e l'eredità di Pellegrino Artusi, il pioniere della cucina italiana: libri, ricette e storia del celebre gastronomo.

Non tutti sanno che Pellegrino Artusi è una figura centrale nella definizione della cucina italiana. Nato in un momento storico durante il quale la nostra penisola era ancora composta da un mosaico di stati, Artusi ha saputo unire le diverse tradizioni gastronomiche in un'opera che continua – ancora oggi - a influenzare la gastronomia moderna.

Se siete curiosi di conoscerlo meglio, di seguito ne esploriamo un po' la vita chiarendo chi era Pellegrino Artusi, quali libri ne hanno decretato la fama e le ricette più celebri raccolte da quello che è considerato l'inventore della cucina italiana.

Chi fu Pellegrino Artusi

Nato il 4 agosto 1820 a Forlimpopoli, in Romagna, Pellegrino Artusi proviene da una famiglia benestante. Dopo aver studiato e viaggiato in Italia, si trasferisce a Firenze, dove inizia a dedicarsi alla sua passione per la cucina. Artusi non è uno chef professionista, ma un appassionato buongustaio che decide di documentare le tradizioni culinarie italiane. E che ritiene che i ricettari pubblicati fino ad allora siano poco utili in quanto destinati a chi sappia già cucinare.

Ad agevolarlo in questa impresa è la sua formazione come commerciante di tessuti, che gli torna utile per scrivere le ricette e organizzarle in modo sistematico.

Nel 1891, a 71 anni, dopo anni di lavoro, pubblica il suo capolavoro, "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene", che rappresenta non solo un libro di ricette, ma anche una guida alla cultura gastronomica dell'Italia. Artusi, in questo volume, non raccoglie solo preparazioni, ma cerca di renderle più accessibili a un ampio pubblico. Avvicinando, di fatto, la cucina alla scienza.

Photo Credit Apertura | Pixabay

Libri di Pellegrino Artusi: "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene"

Tre sono i libri scritti da Pellegrino Artusi: si tratta di due saggi di critica letteraria e un manuale di cucina. "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene" è indubbiamente il suo libro più noto.

Pubblicato per la prima volta nel 1891, il volume ha avuto numerose edizioni e ristampe, ed è diventato, nel tempo, un classico della letteratura gastronomica italiana. L’autore si è preoccupato di curare e aggiornare le prime quindici edizioni fino al 1911, anno della sua morte.

Il libro è strutturato in modo chiaro e metodico, contiene oltre 790 ricette accompagnate da aneddoti, consigli pratici e note personali. Artusi non si limita a scrivere i procedimenti, ma illustra chiaramente anche le tecniche di preparazione e pone l’accento sull'importanza della qualità degli ingredienti. E lo fa utilizzando un linguaggio semplice e diretto, che rende il testo facilmente comprensibile anche a chi non ha esperienza in cucina.

Interessante, a questo proposito, è la suddivisione che fa degli argomenti, così elencati:

  • Brodi, Gelatina e Sughi
  • Minestre in brodo
  • Minestre asciutte e di magro
  • Principii: crostini e sandwiches
  • Salse calde e fredde
  • Uova e frittate diverse
  • Paste e pastelle da friggere
  • Ripieni di carne e verdura
  • Fritti di pasta, carne e verdura
  • Piatto di lesso
  • Tramessi o intermezzi
  • Umidi, stracotti e stufati
  • Piatti freddi e pasticci
  • Erbaggi, funghi e legumi
  • Piatti di pesce di mare e di acqua dolce
  • Arrosti di carne e di cacciagione
  • Pasticceria: dolci, torte e biscotti
  • Torte e dolci al cucchiaio
  • Siroppo di lampone, ribes, amarena
  • Conserve dolci di frutta
  • Liquori, rosoli, elisir
  • Gelati di frutta e spumoni
  • Cose diverse: caffè, tè, cioccolata

In ogni edizione del libro si evince l'evoluzione della cucina italiana e le nuove tendenze di quegli anni.

Photo Credit Apertura | Pixabay

Le ricette più famose di Pellegrino Artusi

Le ricette raccolte da Artusi nel suo manuale provengono in parte dai suoi viaggi in giro per la penisola. Altre vengono dalla tradizione emiliana della quale è profondo conoscitore essendo nato a Forlimpopoli.

Tra queste, una delle più amate è quella del “tortellino alla bolognese”. Una ricetta che, anche riletta oggi, non è poi così diversa dalle più moderne versioni. Un’altra è quella degli strichetti alla bolognese, pasta all’uovo fatta in casa cotta nel brodo e insaporita con parmigiano. Spazio anche ai brodi, alle cotolette imbottite, agli arrosti, alle bracioline.

Tra le sue ricette di dolci, leggendaria è quella della zuppa inglese ma, attenzione: “I savoiardi badate di non inzupparli troppo nel rosolio perché lo rigetterebbero; se il liquore fosse troppo dolce, correggetelo col rhum o col cognac”. Ma anche quelle dello strudel, del babà, delle lingue di gatto.

Perché Artusi è considerato l'inventore della cucina italiana?

Ora che abbiamo imparato a conoscerne la storia e l’opera, non è difficile capire perché Pellegrino Artusi sia considerato l'inventore della cucina italiana. La sua impresa è stata ardua: è riuscito a unificare e sistematizzare le ricette provenienti da diverse regioni, creando una sorta di "cucina nazionale” in un'epoca in cui l'Italia era ancora divisa culturalmente e gastronomicamente.

Il valore aggiunto è dato dal fatto di essere riuscito a rendere le ricette più chiare e praticabili da parte di un pubblico più ampio, fatto anche di meno esperti ai fornelli. E di averle corredate da aneddoti e consigli personali. La sua eredità continua a vivere tutt'oggi attraverso la sua più grande opera e l'amore per la cucina che ha dimostrato di avere in vita.

Photo Credit Apertura | Pixabay