Vivono libere e in armonia: sono le mucche di Chernobyl, un tempo abbandonate a seguito dell'emergenza nucleare del 1986.
Vivono libere e in armonia: sono le mucche di Chernobyl, un tempo abbandonate a seguito dell'emergenza nucleare del 1986.
Da ormai diverso tempo, la fauna selvatica è tornata a ripopolare le zone intorno a Chernobyl, rimaste a lungo disabitate dopo il grave disastro nucleare del 1986.
Caprioli, cinghiali, alci, cervi rossi e lupi e altri animali di Chernobyl si muovono liberamente in un vasto territorio tornato selvaggio dove l'uomo non mette più piede da decenni, perchè ancora contaminato dalle radiazioni.
Le mucche Chernobyl
Adesso si è scoperto che persino le mucche, un tempo abbandonate in fretta e furia durante la fuga precipitosa dal disastro nucleare, sono diventate selvatiche.
I bovini, organizzandosi in una mandria spontanea, hanno creato una loro gerarchia dove vivono in armonia e mostrano comportamenti diversi da quelli che solitamente hanno nelle fattorie.
Lo hanno documentano i ricercatori della Chernobyl Radiation and Ecological Biosphere Reserve che hanno osservato una mandria nella “zona di esclusione”.
Organizzazione della mandria selvatica
Si è notato che la mandria di mucche selvatiche si è perfettamente organizzata e strutturata secondo un principio di armonia volto alla protezione dei cuccioli. I vitellini, che si sono adattati alle rigide temperature invernali, cercano il posto più sicuro nel gruppo tra un toro adulto e le mucche. La mandria è dominata da un toro capo mandria, il maschio più vecchio e più forte, che non allontana gli altri maschi più giovani, ma anzi li protegge da predatori, accettandoli nel gruppo a patto che riconoscano il suo ruolo dominante.
Il primo avvistamento
La mandria che pascola liberamente, in realtà è stata avvistata la prima volta nel 2017, intorno all’ex villaggio di Chistogalivka e poi i bovini sono stati sottoposti a osservazioni regolari che hanno permesso di stabilire la nova struttura organizzativa della mandria selvatica.
Gli antenati dei bovini di Chernobyl
Un tempo, in queste zone vivevano gli uro (Bos primigenius), cioè gli antenati dei buoi. L’ultimo esemplare avvistato, una femmina di uro, morì nel 1627 per cause naturali nella foresta di Jaktorów, in Polonia: l'estinzione di questa specie animale è da ricondurre a diverse cause come la caccia umana, l’aumento dei terreni agricoli a discapito delle aree selvatiche e l'insorgere di malattie trasmesse dal bestiame domestico.
Foto apertura: Facebook/Чорнобильський Радіаційно-екологічний Біосферний Заповідник