In commercio abiti taglia extra small: torna l'incubo anoressia. La Francia pronta a boicottare le taglie baby.
In commercio abiti taglia extra small: torna l'incubo anoressia. La Francia pronta a boicottare le taglie baby.E' vero, lo stile e la moda vanno di pari passo: il nostro è un mondo che fa tendenza, che vive di must di stagione, di look, di glamour e di passerelle farcite di creatività che, spesso, sfocia nell'assurdo.
Come è assurda la notizia di poche ore fa che sta facendo il giro del mondo: la taglia extra small, quella che corrisponde alla 38 (se considerate che la 42 corrisponde alla small), arriverà nei negozi come se il pensiero di essere super magri sia ormai un luogo comune.
Non servono campagne contro l'anoressia, se poi ci sono blog e blogger che addirittura insegnano i trucchi per dimagrire in fretta (e in modo pericoloso); non servono esempi di modelle che si sono fatte fotografare pelle e ossa, ma che hanno concluso la propria vita ancora prima di capire cosa effettivamente significhi vivere.
Non serve far comprendere alle multinazionali fashion che, commercializzare capi d'abbigliamento all'ultima moda in versione ridotta, significa inviare un messaggio in cui si dice solo se sei così magra, puoi permetterti di indossare questo abito.
E' un'inutile corsa contro giganti del glamour che comunque seguono una tendenza in continua espansione: quella del magro è bello.
Eppure proprio la Francia, paese modaiolo per antonomasia pare abbia voglia di dire basta a questa ostentazione di magrezza. Il dito puntato verso Abercrombie & Fitch che proprio nel mega-store situato nei pressi dei famosi Champs-Elysees, ha ripiegato sugli scaffali capi che potrebbero entrare ad una bimba di appena sei anni.
In un mondo dove si cerca di andare avanti nonostante le crisi economica e dove se guardiamo un po' più in là ci possiamo accorgere di cosa sia veramente la fame, esiste questa spaccatura inopportuna, terribilmente assurda.
Se da un lato si condannano le mode legate al consumo di cibi junk-food, dall'altro si fa credere che mangiando poco (o non mangiando affatto) si possano raggiungere obbiettivi che, come ogni capo d'abbigliamento che si rispetti, è bello nel momento in cui è un must di stagione... Ma dopo?