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Storia del costume da bagno: anni '50, il bikini delle pin up

Coprenti, non sgambati, fascianti: i costumi che si affermano nella metà del Novecento sono pensati per valorizzare il corpo femminile, pratica che esplose nella moda grafica e fotografica delle pin up.

Coprenti, non sgambati, fascianti: i costumi che si affermano nella metà del Novecento sono pensati per valorizzare il corpo femminile, pratica che esplose nella moda grafica e fotografica delle pin up.

Negli anni '50 Marylin Monroe era una delle donne in costume da bagno più fotografate in spiaggia. Il suo fisico burroso veniva valorizzato dal modello di costume intero alto, coprente e fasciante. Oppure dai candidi due pezzi, composti da reggiseno e un pantaloncino a vita alta.

Questo indumento entrò negli armadi delle donne di tutto il mondo con più convinzione, con il diffondersi anche delle abitudini alle vacanze. Nello stesso periodo si affermavano le pin up, una specie di sogno erotico curvy che stregò gli americani con espressioni birichine e bikini con culotte a vita alta. La regina delle pin up fu Bettie Page.

Ecco come il bikini indossato da Bettie Page e dalle sue eredi pin up divenne un'arma di "distrazione" di massa.

C'è da dire che il bikini non è un'invenzione moderna. Infatti, come dimostrano i mosaici romani di Villa del Casale a Piazza Armerina, anche le donne dell'antica Roma lo usavano. A far esplodere la bomba nel mondo della moda fu Louis Réard a Parigi nel 1946, dando al costume due pezzi il omaggio all'esplosione dell'atollo Bikini.

Ma da quel momento questo costume da bagno non ebbe vita facile. Dalla sua invenzione ci vollero ben 15 anni affinché fosse accettato negli Stati Uniti. Nel 1951 furono proibiti al concorso per Miss Mondo perché ritenuti troppo osé. Il Vaticano definì l'indossare un bikini un "peccato".

E pensare che il più importante concorso di bellezza del pianeta nacque proprio come una gara di bikini, in onore del lancio sul mercato di questo speciale costume da bagno. Solo un anno prima era stato indossato da Sofia Loren, vincitrice del premio Miss Eleganza, e diventò uno dei capi più richiesti.

Con il passare del tempo e l'adozione dell'indumento da parte di Marylin Monroe, Bettie Page e la diffusione nell'immaginario collettivo della donne in due pezzi grazie al cinema, il bikini divenne una chiave di volta per accendere il desiderio maschile e far desiderare alle donne di trasformarsi in procaci indossatrici.

Il bikini indossato dalle pin-up è ancora oggi un capo d'abbigliamento riprodotto. Sono cambiati però i tessuti: nel 1958 venne introdotta la Lycra dall'omonima azienda, materiale che permetteva di coprire il corpo asciugandosi prima. Tuttavia il modello vita alta non sgambato, composto da reggiseno e culotte è a tutt'oggi un must.