Almeno il foulard! In una primavera come quelle di una volta, aprile era perfetto per il foulard. In una primavera attuale, climaticamente inaffidabile e che passa dal polare al tropicale e poi chissà, si smorza l’imperativo per questo accessorio ma non la curiosità.
Almeno il foulard! In una primavera come quelle di una volta, aprile era perfetto per il foulard. In una primavera attuale, climaticamente inaffidabile e che passa dal polare al tropicale e poi chissà, si smorza l’imperativo per questo accessorio ma non la curiosità.Almeno il foulard! In una primavera come quelle di una volta, aprile era perfetto per il foulard. In una primavera attuale, climaticamente inaffidabile e che passa dal polare al tropicale e poi chissà, si smorza l’imperativo per questo accessorio ma non la curiosità.
Il foulard vintage, quello ci interessa. Quadrato, grande, da indossare doppiato a triangolo, di seta corposa e frusciante, rifinito a mano con orlo tubolare, stampato a fantasie geometriche (es. Pucci), floreali (es. Gucci), sportive-equestri (es. Hermès), firmato insomma – oppure no - era un must nel guardaroba femminile.
Ma se negli anni ’50 e ’60 era ancora ammissibile indossarlo come copricapo annodato sotto il mento o girato con nonchalance intorno al collo,
sempre più il foulard è diventato un accessorio fluttuante e ubiquo
come sciarpa o semplice cache-col, magari con disegni un po’ hippy nei ’70 o rigido e “istituzionale” fino ai ‘90; appeso alla borsa come decorazione; piegato a striscia e usato come cintura…
Bene, una allora si attiva: esamina i fondi di armadi e cassetti. Scansiona vecchie foto di famiglia per chiedere alla mamma ritratta: “Dov’è finito questo foulard qui?”. Suona il tam-tam delle amiche e delle sorelle. Visita storici negozi di tessuti e bancarelle alla ricerca di foulard in pezza, da tagliare e orlare. Perlustra mercerie a caccia di fantasie.
Non è finita:
mettiamo che trovi un bellissimo foulard un po’ rovinato. Che fai? Trasformalo!
Ricavane una shopper solo tua rettangolare o un cuscino bellissimo per il tuo divano, o un top per l’estate da mettere coi jeans, o un sacchetto con coulisse per la lingerie che ti porti in viaggio, o un mini-pareo da spiaggia.
E mettiamo anche che a questo punto tu voglia vedere o leggere qualcosa sull’argomento. Ecco: foulard creativi e spirito ecochic con l’arte del furoshiki o una guida al vintage per non lasciarti incantare facilmente!
Fonte: Quest Twenty Eight su flickr