Animo brioso e personalità eclettica: Grace Jones ha 71 anni e non ha nessuna intenzione di farlo notare.
Animo brioso e personalità eclettica: Grace Jones ha 71 anni e non ha nessuna intenzione di farlo notare.Yves Saint Laurent, Claude Montana, Kenzo Takda, Tommy Hilfiger: sono solo alcuni degli stilisti per i quali Grace Jones è solita sfilare, sulle passerelle di tutto il mondo. Nata in Giamaica, il 19 maggio del 1948 (anche se si vocifera che non sia il suo reale anno di nascita), Grace Jones è una cantante, molto nota anche nel mondo dell’alta moda.
Una donna over 70 che sfila come se ne avesse 20, con fermezza, irriverenza, fascino, seduzione, sfidando le convenzioni e le rigide regole di un settore che è sempre stato segnato da limiti e cliché, è la rivoluzione che tutti noi stavano aspettando da un pezzo. Ripercorriamo la storia di questa donna strepitosa con un invito rivolto a tutte le donne: continuare ad amare il proprio corpo e a essere fiere a qualsiasi età.
Grace Jones: estrosità allo stato puro
La sua carriera è iniziata negli anni ’70, quando cominciò a fare la modella a New York e poi a Parigi e ad apparire sulle copertine di alcune riviste, e si ritrovò al contempo in cima alle classifiche negli Stati Uniti con alcune hit R&B, intitolate Pull Up to the Dumper e Slave to the Rhythm. Estrosa, con una personalità dal magnetismo esagerato, individualista fino al midollo, Grace Jones andò contro, fin da subito, i canoni e la morale del tempo, creando scompiglio in campo artistico, musicale e sociale.
Il percorso da cantante decollò abbastanza in fretta: il successo arrivò con la rivisitazione in chiave disco di alcuni evergreen della musica, fra i quali La vie en rose di Edith Piaf o Libertango di Astor Piazzolla, che fu reintitolato I've Seen that Face Before (Libertango). Nel video di una delle sue canzoni, I’m not perfect (But I’m Perfect For You), sono presenti gli artisti Andy Warhol e Keith Haring, che disegnò anche una tela trasformata poi in gonna e indossata dalla cantante. Haring continuò a collaborare dipingendo il corpo dell’artista durante alcune performance tenutesi presso la discoteca Paradise Garage di New York. Più di recente, Grace Jones ha partecipato alla colonna sonora del film Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte 1.
Grace Jones: tra cinema e sfilate
Oltre alla musica, Grace Jones si è dedicata anche alla recitazione: la troviamo nel ruolo della ladra Zula in Conan il distruttore, nella parte della spia in 007 - Bersaglio mobile, nella pellicola Il principe delle donne e nei panni della regina dei vampiri in Vamp.
Rifiutò persino la parte della replicante Zhora nel film Blade Runner senza neanche avere letto il copione perché, secondo il fotografo e direttore artistico Jean-Paul Goude, al quale fu anche legata sentimentalmente e con il quale ebbe il figlio Paulo, sarebbe poi diventata troppo mainstream. Dopo aver letto il copione, cambiò subito idea, ma la parte era già stata affidata a Joanna Cassidy. Nel 2018 è uscito un documentario a lei dedicato, diretto da Sophie Fiennes, dal titolo Grace Jones: Bloodlight and Bami.
Grace Jones, una vita al massimo
La giovinezza di Grace Jones è stata segnata da tante sregolatezze: la donna fece uso di droghe pesanti, provando l’LSD, l’eroina e l’ecstasy. Nonostante ciò, né il suo volto né il suo fisico hanno risentito di tutti gli eccessi della gioventù.
Il corpo di Grace Jones sembra infatti quello di una quarantenne, così come il volto, luminoso e solcato da ampi sorrisi dai quali traspare un animo rock che ha ancora bisogno di esplorare e di sperimentare. Il make-up di Grace Jones è sempre estremo, fluorescente, esagerato da effetti glow. Le sue labbra sono enfatizzate dal bordeaux, dai toni violacei o dipinte da rossi accesi che riescono a dare grande risalto alla sua pelle color cioccolato. I suoi occhi vengono invece valorizzati con effetto smokey e da un tratto di matita – rigorosamente nera – super deciso.
Grace Jones è solita tenere i capelli rasati, spesso coperti da foulard, cappelli o parrucche. Tra i meriti della modella settantunenne c’è stato senza dubbio quello di aver ridefinito per prima le norme legate al genere, come avrebbe fatto tanti anni dopo Cara Delevingne. Nel 1984, la modella giamaicana ha infatti dichiarato durante un’intervista “Mi piace vestirmi da uomo. Penso che il futuro non abbia generi. Puoi essere maschio, femmina. Puoi essere ciò che ti pare”. Il suo look androgino, sia nei vestiti sia nel portamento, così come tutti gli altri tratti esplosivi che la contraddistinguono, la rende un personaggio unico nel suo genere, un boomerang dal quale ognuno di noi dovrebbe essere colpito.
Foto: LaPresse