Cos'è il desiderio sessuale?

L’etimologia del termine desiderio è legata ad un leggenda secondo la quale un indovino, che leggeva il futuro nelle stelle, si trovò a risentire molto della mancanza degli astri nelle notti nuvolose e ad aspettare con trepidazione che le nuvole andassero via per poter continuare il suo mestiere. Quest’immagine ci aiuta a capire come il desiderio sia stimolato dall’assenza ma si alimenti dalla certezza, almeno relativa, che il suo oggetto prima o poi potrà essere acquisito.

Il desiderio sessuale rappresenta la concretizzazione del desiderio di unione tra il polo maschile e femminile: come affermava Platone, il desiderio “racchiude in sé il desiderio di fusione, d’intimità perduta con se stessi attraverso l’altro”.

Quando dico “ti desidero” sono sollecitato a proiettare sull’altro il mio desiderio e con esso un progetto, la mia maturità affettiva che costringe ad entrare più in fretta nella dimensione intima anche corporea, sessuale, per uno scambio più pieno, completo.
Per poter coltivare un desiderio allo stato puro occorre avere risolto la coniugazione del verbo amare nei suoi tre modi: “amare”, “lasciarsi amare”, “amare se stessi”.

Il desiderio è strettamente collegato al raggiungimento del piacere: fra i due aspetti si instaura un reciproco gioco di richiamo dove alla fine l’alta possibilità di raggiungere il piacere innesca il desiderio.

E’ necessario distinguere il desiderio dal bisogno: quando dico “ho bisogno di te” proietto sull’altro il mio essere bisognoso e quindi le mie paure, insicurezze, il mio bisogno di appartenenza.
Il bisogno, al contrario del desiderio, è un sentimento inquinato che ci costringe a cercare una gratificazione alle nostre necessità il più rapidamente possibile.

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