Cosa vuol dire essere sex positive: dalla nascita del sex positivity movement a come potrebbe (e dovrebbe) essere vissuta la sessualità al giorno d’oggi.
Cosa vuol dire essere sex positive: dalla nascita del sex positivity movement a come potrebbe (e dovrebbe) essere vissuta la sessualità al giorno d’oggi.L'Italia è un Paese laico. Continuo a ripeterlo nella mia testa, in questi giorni in cui la libertà di poter vivere liberamente il proprio tempo, di celebrare ricorrenze fondamentali per la nostra democrazia, viene in un certo senso intaccata da scelte imposte dall'alto. È così è stata, in fondo, l’adolescenza di molt* di noi. Quando i nostri primi approcci alla sessualità, il viaggio alla scoperta di sé attraverso l'autoerotismo, venivano vissuti nel modo peggiore tra tutti. L'autocensura, l'autocontrollo, l'autoflagellazione psicologica. Al catechismo e in Chiesa ti dicevano che non ti dovevi toccare. Che non dovevi commettere atti impuri. Il sesso sbocciava nella tua vita, ma veniva reciso dalla falce della religione. È con questi pensieri in mente che oggi vorrei parlare di quello che prende il nome di "sex positivity". Perché, perdio, ne abbiamo veramente tanto bisogno.
Il significato di sex positivity
Sex positivity significa letteralmente "positività del sesso". Si tratta di un movimento che invita a vivere la sessualità in modo felice e libero dallo stigma che l'accompagna da sempre: l'associazione con la parola "vergogna".
Il sesso, che è qualcosa di totalmente naturale, in quanto parte della natura umana, viene quindi liberato da pregiudizi e preconcetti. L'atto sessuale deve essere vissuto con positività e bisogna imparare a riappropriarsi del proprio corpo senza tabù, in modo tale da godere di tutti i benefici della sessualità e del piacere che ne deriva.
Sex positivity in contrapposizione alla sex negativity
La sex positivity assume un valore ancora più profondo se la analizziamo in contrasto con la sex negativity, l'idea che la sessualità sia qualcosa della quale vergognarsi, da nascondere tra le mura di casa. Quest'ultima, in pratica, associa al sesso sentimenti di paura e soggezione, rendendolo qualcosa di sporco. La sessualità, invece, è un elemento che può contribuire al benessere fisico e psichico dell'individuo (si parla, non a caso, di benessere sessuale).
Aprirsi a una concezione positiva del sesso porta ad aumentare la consapevolezza su di sé, il proprio corpo e il modo di vivere la sessualità delle altre persone, che può essere molto diverso dal nostro. Questo perché il sesso non è semplicemente un prontuario di posizioni da sperimentare, ma un insieme di valori, credenze, fantasie, che si combinano a tutti i nostri condizionamenti sociali, culturali, religiosi, psicologici, etici, e persino economici e politici.
Il sex positive movement
Il movimento sex positive nasce, in realtà, negli anni '60, quando quei fricchettoni un po' matti e sognatori conosciuti da tutti come hippy si fecero portavoci della cultura del "free love", l'amore libero. Tra i punti fondamentali di questo movimento, che inizia a combattere per la diffusione di un'idea di sessualità positiva, ci sono:
- il tema del consenso: il sesso deve sempre essere consensuale. Deve dunque essere rispettato il diritto altrui di dire sì o no;
- la sicurezza: i rapporti sessuali devono essere sicuri, in modo tale da prevenire la diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili;
- l'accettazione di tutti gli orientamenti sessuali, per non venire meno al principio di uguaglianza e di pari diritti tra tutt*;
- l'uguaglianza di genere e la lotta agli stereotipi: tutt* hanno il diritto di fare sesso quanto e quando vogliono, come vogliono e con chi vogliono;
- la sessualità vissuta come mezzo per scoprire sé stessi, senza timori. La scoperta del piacere personale può essere anche un modo per aumentare la fiducia non solo nel proprio corpo, ma anche nella possibilità di rendere i rapporti sessuali più soddisfacenti;
- la battaglia contro ogni forma di shaming, primo fra tutti quello che porta a giudicare male una donna in relazione al numero di partner sessuali avuti (chiamato slut shaming);
- la ricerca di una pornografia etica e femminista, che eviti la diffusione di modelli stereotipati, in cui certe rappresentazioni dell'uomo e della donna possono risultare dannose.
Il movimento sex positivity ha dedicato anche uno spazio alla difesa dei/delle sex worker, che non devono essere etichettat* come "cattive persone", ma trattat* con il rispetto dovuto a ogni essere umano. Allo stesso modo, non sono stati messi cartelli discriminatori neanche sulle persone asessuali. L'asessualità è stata infatti riconosciuta in quanto, così come si è liberi di poter vivere la propria sessualità senza costrizioni o condizionamenti, in modo naturale, al contempo si è liberi di scegliere di non fare sesso.
Perché abbiamo bisogno di essere persone "sex positive"
Stupisce leggere i diritti e i doveri di questa rivoluzione sessuale e pensare che, se i pensieri del movimento sex positive fossero stati accolti e recepiti a livello sociale e globale, forse non ci sarebbe più bisogno (oggi) di ribadire che il sesso senza consenso è stupro, che l'educazione sessuale non può passare soltanto dall'insegnare ai giovani cosa siano i metodi contraccetivi e le malattie sessualmente trasmissibili.
O ancora che, probabilmente, le ragazze non sarebbero reputate "in un certo modo" (al grido di "che tro%a") se scelgono di andare in giro con una minigonna. Che non se la stavano cercando, stavano solo manifestando la loro libertà: quella di non essere giudicate per un pezzo di stoffa o quella di non doversi vestire diversamente per evitare il pericolo di una molestia in strada.
Ecco perché oggi, forse più che negli anni '60, abbiamo ancora enormemente bisogno di parlare di sex positivity. Per rendere il sesso un'esperienza consapevole e felice, della quale poter parlare in giro senza imbarazzo.
Per creare un contesto sociale sempre più aperto e meno discriminatorio, che non ha niente a che vedere con il numero di persone con cui si va a letto. Ma ha a che fare, di certo, con l'inclusione, l'attenzione verso sé stessi e gli altri, e la libertà. Di amare e amarsi, senza dover sentire il peso del giudizio e dell'oppressione di chi, per esempio, per anni, ti ha fatto credere che, per ripulirti, ti bastava dire 10 Ave Maria.
Un libro sulla sex positivity
Se ti interessa quello di cui ho accennato in queste righe, ti consiglio anche un libro: Sex positive, La rivoluzione gentile che sta cambiando la sessualità. L'autore - Filippo Maria Nimbi - accompagna il lettore nella riscoperta di una sessualità nuova, piacevole e naturale. Quella che dovrebbe essere sempre vissuta, da tutt*, senza pregiudizio alcuno.
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