Cosa si intende per autonomia emotiva

Ci sono persone che, sia quando sono in una relazione sia quando la chiudono, non sono capaci di stare con se stesse. Sviluppano, quindi, una dipendenza affettiva che li fa sentire legati all’altro e incapaci di gioire senza la sua vicinanza. Spesso si associa l’incapacità di stare da soli soltanto ai single: in realtà questa mancanza può essere presente anche in coppia, creando non poche difficoltà. Come un eccessivo attaccamento al partner, per esempio, e un bisogno di possesso e controllo eccessivi.

Alcune volte si finisce ad affidare la propria felicità all’altro: “non sono felice, se tu non sei felice”.

Altre volte, si perdono i confini della propria identità (“sono come tu mi vuoi”) per compiacere ed annullare la paura di essere abbandonati. C’è, poi, chi non ha ancora sperimentato la possibilità di restare single per lunghi periodi. Capita quando, dopo essere usciti da una relazione, si avverte l’urgenza di tuffarsi subito in un’altra conoscenza. Allora, non importa più quanto l’altro ci piaccia ma quanto noi piacciamo a lui.

Il rischio è quello di iniziare una storia con qualcuno perché non siamo in grado di prenderci cura della relazione più importante: quella con noi stessi.

Sviluppare autonomia emotiva non vuol dire voler fare a meno dell’altro, né amare la solitudine al punto da tenersela stretta. Al contrario, significa riuscire a essere se stessi anche in assenza dell’altro, desiderare il partner senza dipendere dalla sua presenza, saper stare da soli e in compagnia.

Chi ha autonomia effettiva sa gestire le proprie emozioni con maturità ed equilibrio, anche nella relazione. Per esempio, non rinfaccia al partner i suoi stati d’animo né gli affibbia la responsabilità della propria felicità. Quando entrambi nella coppia hanno autonomia emotiva, la relazione è più salda, consapevole, bilanciata.

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